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ESTRAZIONE DELL' OLIO




La pesa (bilancia)))................................................................................................. Lavaggio olive


Tramoggia (olive lavate)

Il processo di estrazione dell'olio inizia con la molitura. Le olive devono essere frantumate (molitura) e ridotte in pasta, da cui si estrae un liquido, detto mosto oleoso, composto di olio e acqua (acqua di vegetazione).
Con la molitura la polpa lascia fuoriuscire goccioline oleose.


Il torchio antico....................................................................... La ruota detta "pilla"


La "cantia" o cassetto (può contenere 130 Kg. di olive)........................................................... Meccanismo per azionare la ruota


Il pentolone "paiolo"

Dopo la macinazione è necessario procedere con il rimescolamento della pasta, per riunire le goccioline d'olio mosto in gocce sempre più grandi, che più facilmente si separano dall'acqua di vegetazione.


La centrifuga che toglie l'acqua dalle olive macinateIl "t.............................................Il "tinello" qui si mette l'olio delle vasche affinchè si formi il "deposito"
....................................................................................................che verso .marzo-aprile si trasferisce nelle giare




Tutti questi processi sono facilitati dalla molitura eseguita nel cosiddetto frantoio "a molazze", che è anche il sistema più antico di frangere le olive.
Il frantoio a molazze è formato da un piatto di granito sul quale ruotano due o quattro enormi pietre, anch'esse di granito o pietra colombina, a forma di cilindro o di tronco conico, mosse da un albero centrale azionato un tempo dall'asino, oggi da un motore elettrico.
I noccioli vengono rotti solo grossolanamente, mentre la polpa è triturata finemente.
Oggi le molazze sono state quasi completamente sostituite dai "frangitori", che svolgono un lavoro notevolmente maggiore.
Per spremitura delle paste ottenute per molitura delle olive, si può estrarre 1'olio mosto e questo è il sistema più antico e più diffuso. Si alternano strati di pasta adagiata su particolari dischi filtranti forati al centro, detti "fiscolì". Il tutto viene inserito in una pressa idraulica, che separerà la parte liquida (olio mosto e acqua di vegetazione, circa il 60%) da quella solida (sansa, circa il 40%) che potrà essere poi sottoposta a processi industriali di rettificazione e neutralizzazione con alcali, per poter estrarre 1'olio residuo. A questo punto si otterrà "l'olio mosto".

La macina.................................. La "giara"


L'olio


CHIARIFICAZIONE
L'olio così ottenuto si presenta opalescente per la presenza di sostanze solide sospese. di bollicine di aria e piccole quantità di acqua nebulizzata.
Va fatto riposare affinché si chiarifichi. Le sospensioni si depositeranno sul fondo dei contenitori e saranno così necessari travasi ogni sette giorni. Dopo ogni travaso i recipienti dovranno essere puliti.
Si può ricorrere anche alla filtrazione che si effettua mediante caduta naturale dell'olio su un cuscino di ovatta oppure su filtri meccanici.


CONSERVAZIONE DELL'OLIO

Dopo la chiarificazione 1'olio deve essere stagionato nell'"orciaia", dove subisce una serie di lente trasformazioni che ne esaltano le proprietà organolettiche.
L'orciaia deve essere buia, fresca, asciutta, con una temperatura costante tra i 13° 'C e i 15° C.
1 recipienti di terracotta smaltati internamente, detti "orci", o in acciaio inossidabile, dovranno essere riempiti con un imbuto a collo lungo che poggi sul fondo, in modo da evitare una dannosa aerazione. Questi recipienti, non dovranno mai essere colmi, ma deve restare una camera d'aria affinché 1'olio, aumentando di volume con l'elevarsi della temperatura, non fuoriesca. Dopo qualche mese di riposo, in primavera, si travaserà, così come in autunno.
L'olio, in rapporto al periodo di conservazione, si divide in:
olio mosto: da appena estratto a quattro mesi; è di color verde, di gusto piccante, raschia quasi la gola
olio fresco: da cinque ad otto mesi, ha appena subito il primo travaso nell'orciaia. Sempre di colore verde-oro lucido, si presenta trasparente per avere depositato nella morchia le mucillagini e la rimanente acqua di vegetazione. olio giovane: da otto a dodici mesi, dopo il secondo travaso in orciaia. Ulteriormente spogliato dell'acqua di vegetazione nebulizzata, si presenta di colore giallo caratteristico. E' un olio vivo, scivola bene in bocca pur conservando il fruttato caratteristico di provenienza ed è considerato il più pregiato. E' ideale per le insalate e le crudità in genere, mentre un olio più giovane, aggressivo e marcato ideale per condire zuppe, fagioli bolliti, stufati ecc.;
olio di secondo anno: fino a 24 mesi. E un olio dal colore sbiadito, con profumo quasi assente. In esso si avverte nettamente un inizio di ossidazione anche se è stato ben conservato;
olio vecchio: fino al terzo anno. E' un olio che ha perso sicuramente ogni profumo e colore;
olio decrepito: oltre il terzo anno. Decisamente non è più commestibile.


LA DEGUSTAZIONE

L'assaggio si effettua in ambiente neutro e ben illuminato. Bisogna scegliere due o tre diversi tipi di olio ed aver cura che non siano leggibili le etichette delle bottiglie per non essere influenzati nell'assaggio
Si deve prendere nota delle impressioni circa il sapore, la fragranza e il colore. É necessario mangiare un piccolo pezzo di mela tra due conseguenti assaggi per mantenere il palato pulito e non mangiare nulla almeno un ora prima dell'assaggio. Profumi e qualsiasi altro cosmetico, con odore forte ed anche medicine di tutti i tipi e specialmente contro I'influenza, possono provocare effetti negativi nella valutazione dei diversi oli.


GUARDANDO L' OLIO D'OLIVA
Mettere poco di olio d'oliva in un bicchiere ed osservarlo contro luce. Il colore può variaredal verde scuro al verde pallido o ad un trasparente verde dorato.
Non sempre il colore è indicativo della qualità. Di solito come regola quanto più é verde l'olio tanto più é forte l' aroma e ricco il sapore. Questo significa che
le olive sono state raccolte al momento giusto, cioè non molto mature e non completamente nere. Si puó ottenere questo colore, anche mettendo un pò di foglie di olivo al momento della spremitura:
La clorofilla da questo colore, ma provoca un sapore cattivo, amaro.


ODORANDO L' OLIO D'OLIVA
L' aroma dell' olio d' oliva è influenzato dallo stato dell' olio.
Tenere il bicchiere tra le dita, agitarlo avanti e indietro, girate lentamente 3-4 volte ed avvicinare il vostro naso inspirando profondamente. Dovrete percepire le vostre impressioni: odore fresco, profumi forti ecc.


ASSAGGIANDO L'OLIO D'OLIVA
Prendete nella bocca un sorso d' olio senza inghiottirlo. Far circolare l'olio nella bocca, intorno alla lingua ed in fine lasciatelo scorrere sulla lingua e in gola. Lasciate uscire l' aria attraverso i denti. Provate a valutare l' acidità ed il sapore. Può essere: amaro, dolce o estremamente forte. Si può sentire I' amaro sopra e dietro la lingua, l' acidità su entrambi lati e la dolcezza all'estremità.